Giovedì, 20 Luglio 2017 - 00:56

E’ giunto il momento di lanciare un “Marchio di qualità” per il turismo ibleo. Oggi più che mai serve una strategia di promozione unica per il Sudest.

L'inversione del trend, per anni positivo per il turismo in provincia di Ragusa, ed in particolare nelle tre città patrimonio dell’umanità Ragusa-Modica- Scicli, consiglia una seria, attenta e costruttiva riflessione.

Le presenze di Giugno e di questa prima metà di Luglio sono calate sensibilmente rispetto al 2016; un dato che deve far riflettere, e che deve indurre a ricercare i motivi per cui la politica turistica non riesce ad attrarre più i turisti in provincia. Eppure, in passato, si erano conseguiti ottimi livelli di crescita economica per questo territorio, proprio grazie al valore aggiunto rappresentato dalle numerose e qualificate presenze turistiche; il fenomeno Montalbano ha dato tanto al territorio, e lo farà ancora, ma evidentemente non basta, anche perché non ci si può affidare solo ad un veicolo promozionale legato alla ciclicità dei passaggi televisivi.

I dati confermano che oggi la provincia di Ragusa non è più al centro dell’attenzione del turismo qualificato, rispetto ad anni nei quali il nostro territorio era la meta preferita  dei turisti del Nord Europa, e tra le preferite dai turisti provenienti dai ricchi mercati statunitensi, australiani e giapponesi.  I motivi di questo calo possono essere molteplici; primo fra tutti la capacità di sviluppare un adeguato modello gestionale.  Non serve  gestire piccoli orticelli, ma occorre andare oltre, avviare progetti intercomunali, avviare una sinergia vera che coinvolga le 12 terre iblee.

Occorre subito mettere attorno ad un tavolo tutti gli attori qualificati del territorio per pensare ad una strategia di promozione unica del Sudest,  puntare l'attenzione sulla qualità dei servizi, isolando al contempo quanti, con l'approssimazione, creano ulteriori danni al settore.

Mi  farò io stesso promotore di un tavolo in tal senso, per avviare un percorso che studi ed analizzi  la domanda nazionale ed estera e l’offerta turistica del territorio, al fine di ottimizzare le decisioni strategiche assunte dai vari enti locali.

Questa sarà la base per creare il “marchio di qualità” del turismo ibleo al fine di qualificare l’offerta del territorio rispetto ad un mercato turistico in continua evoluzione.

Un marchio di qualità che sia garanzia per il turista, da estendere alle strutture ricettive, ai ristoranti, agli operatori tutti,  e che sia da stimolo per chi viene nella nostra provincia, elevando lo standard dei servizi che vengono erogati.

Altro fenomeno da tenere sotto osservazione  è il turismo di transito: si deve operare tutti in sinergia, soprattutto nei periodi di bassa stagione.

Non sono rari i casi di visitatori che arrivano e partono nella stessa giornata. Un fenomeno che, ovviamente, non serve alla nostra economia, perché ci costringe a sostenere solo i costi dei servizi, senza trarne benefici significativi. La sfida vera dev’essere quella di trattenere il turista, fornirgli delle attrattive, dei motivi per cui possa soggiornare nelle nostre strutture ricettive più di un giorno, mangiare nei nostri ristoranti ed agriturismo.

Il marchio di qualità, insieme ad un sistema turistico locale in grado di rispondere alle diversificate esigenze di chi viene a farci visita, sono gli elementi portanti per mettere realmente ed in maniera efficace  il turismo al centro dello sviluppo.

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